Monitoraggio dell’impatto indiretto di Covid-19 su altri percorsi assistenziali

Pubblicato il 10/08/2020 COVID-19

a cura di: Teresa Spadea

Il gruppo di lavoro interregionale Monitoraggio impatto indiretto Covid-19 (Mimico-19) ha prodotto un rapporto sull’impatto della pandemia su altri percorsi assistenziali nel primo trimestre 2020, come contributo al “Rapporto annuale 2020. La situazione del Paese” dell’Istat, pubblicato il 3 luglio 2020 (https://www.istat.it/it/archivio/244848). In particolare, il monitoraggio si è concentrato sulle patologie cardiovascolari ed oncologiche, in cui la riconversione di reparti, la riduzione delle attività chirurgiche e la sospensione delle attività ambulatoriali su prenotazione si affiancavano alla necessità di allontanamento dei pazienti non infetti da una possibile infezione, perché particolarmente suscettibili al contagio e ai suoi esiti sfavorevoli. Inoltre, l’indicazione data ai cittadini di non fare autonomamente ricorso al pronto soccorso potrebbe aver causato – per paura del contagio o per frainteso rispetto della norma – ulteriori ritardi nel riconoscimento di sintomi e nell’accesso alla diagnosi e alla terapia, anche per patologie importanti e non differibili.

Per monitorare questi effetti sanitari collaterali della pandemia, sette regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia) hanno attivato un progetto di rilevazione tempestiva di alcuni indicatori di ricorso all’ospedale, basato sui sistemi informativi regionali del Pronto Soccorso (PS) e delle dimissioni ospedaliere (SDO). Gli indicatori selezionati descrivono tre categorie di fenomeni: eventi acuti con accesso in pronto soccorso, eventi acuti con ricovero ospedaliero e chirurgia elettiva. All’interno di ciascuna categoria sono inclusi sia indicatori generali di livelli di assistenza sia indicatori specifici di prestazioni per patologie “tempo-dipendenti” e non differibili. Il loro andamento temporale e geografico può suggerire importanti implicazioni operative sia per la programmazione delle priorità nella seconda fase della pandemia, sia per evitare il ripetersi di eventuali lacune nella risposta assistenziale in caso di una nuova insorgenza dell’epidemia. La versione estesa del rapporto, corredata di tutti i grafici prodotti, è stata pubblicata sul repository di Epidemiologia & Prevenzione al seguente link: https://repo.epiprev.it/index.php/2020/07/06/monitoraggio-dellimpatto-indiretto-di-covid-19-su-altri-percorsi-assistenziali/

Le conclusioni del rapporto sottolineano che i dati del primo trimestre 2020 confermano sia una limitazione dell’offerta ordinaria di prestazioni differibili di chirurgia elettiva, sia una probabile autolimitazione della domanda, con una forte riduzione degli accessi in pronto soccorso per sintomi non urgenti. Diminuiscono anche i ricoveri per patologie cerebro e cardiovascolari più lievi, ma è rimasta invariata la capacità di trattamento tempestivo e appropriato di queste patologie una volta ospedalizzate. Sembra rimasta invariata anche l’offerta di interventi non differibili in ambito oncologico ed ortopedico. Se da un lato limitare accessi in pronto soccorso non urgenti o interventi ad alto rischio di inappropriatezza potrebbe portare benefici alla salute e alla sicurezza degli assistiti e all’efficienza del sistema sanitario, dall’altro lato la posticipazione di interventi differibili comporta un allungamento consistente delle liste di attesa per il futuro, che esige una loro riprogrammazione attenta sia alle priorità, sia all’equità, sia all’efficienza.

A questo scopo, il gruppo di lavoro Mimico-19 si propone di proseguire le attività di monitoraggio nei mesi successivi.




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