Temporal dynamics in total excess mortality and COVID-19 deaths in Italian cities.

Pubblicato il 27/08/2020 COVID-19

a cura di: Alessandro Migliardi

Si segnala l’interessante articolo di Paola Michelozzi e colleghi pubblicato su BMC Public Health, rivista open access di epidemiologia e sanità pubblica.

L’articolo presenta e discute i dati ricavabili da due sistemi di sorveglianza italiani sugli andamenti della mortalità generale e su quella dovuta al Covid-19 in 31 grandi città.

Il primo è il sistema di sorveglianza rapido per il monitoraggio giornaliero della mortalità in 31 grandi città italiane progettato per la valutazione dell’impatto del clima e dell’influenza sulla popolazione e gestito dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio.

Il secondo è il sistema di sorveglianza nazionale su Covid-19 messo a punto dall’Istituto Superiore di Sanità e Istat e che integra dati dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), di quella tributaria e dati di laboratorio con infezione confermata di SARS-COV-2, con una copertura che supera il 90% dei comuni italiani.

Il lavoro conferma un più alto impatto del virus nelle grandi città del nord Italia, in modo particolare sui soggetti ultra settantaquattrenni. Gli eccessi di mortalità registrati nei mesi di marzo ed aprile 2020 sono dovuti per circa la metà al Covid-19: quasi tutti tra gli adulti, solo 1/3 invece vengono codificati dal sistema come coronavirus tra i più anziani. Rispetto invece al fenomeno della più bassa mortalità che si è registrata in Italia nei mesi immediatamente antecedenti l’inizio della pandemia (gennaio e febbraio), questa spiega la totalità dell’eccesso di mortalità nel periodo Covid nelle regioni del centro e sud Italia, mentre solo il 16% in quelle del nord, con importanti differenze per fasce di età: si passa da un 67% della fascia 15-64 anni per arrivare solo all’1% di quella maggiore di 84 anni.

La sottostima del sistema di sorveglianza della mortalità per Covid-19 è particolarmente evidente nella popolazione anziana in tutte le città italiane considerate. I dati ricavabili dai sistemi di sorveglianza utilizzati, se opportunamente utilizzati e tenendo conto delle diverse informazioni che da essi si possono ricavare in modo integrato, rappresentano un indicatore oggettivo per monitorare le fasi successive della pandemia e contribuire nella valutazione di impatto degli interventi di mitigazione del contagio a livello nazionale e locale.

Per un affondo invece sugli andamenti del fenomeno in Piemonte, le sue otto province e le regioni del nord confinanti nel primo trimestre e quadrimestre 2020, si richiamano le notizie pubblicate nell’osservatorio Covid del nostro sito l’8 maggio 2020: Fatti e cifre sulla mortalità da Coronavirus in Piemonte e il suo aggiornamento dell’8 giugno 2020.




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