La risposta efficace dei Pronto Soccorso agli accessi nella prima ondata. Recensione di Roberto Carminati.

Pubblicato il 23/03/2021 COVID-19

a cura di: Alessandro Migliardi

Tecnica ospedaliera, Tecnologie e management per la sanità, n. 2, marzo 2021, pp. 36-39.

La rivista Tecnica Ospedaliera ha appena pubblicato una sintesi dei risultati del Gruppo di lavoro interregionale MIMICO-19 che dai primi mesi dell’epidemia Covid-19 monitora l’impatto indiretto del virus sui percorsi assistenziali, con particolare riferimento agli accessi al pronto soccorso e ai ricoveri ospedalieri. 

Il lavoro, coordinato dal Servizio sovrazonale di Epidemiologia dell’ASL TO3, ha visto la partecipazione di sette regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna,Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia.

Attraverso l’utilizzo dei flussi informativi correnti regionali lo studio ha reso conto degli andamenti di accesso ai Pronto soccorsi e dei ricoveri ospedalieri nei primi sette mesi del 2020 per alcune patologie tra le quali le malattie ischemiche del cuore e cerebrovascolari, le fratture del femore negli anziani e la chirurgia ortopedica ed oncologica. Il quadro che ne esce, messo a confronto con la media dei due anni precedenti per lo stesso periodo, è incoraggiante, con una capacità dei Sistemi Sanitari Regionali di reggere al contraccolpo dell’onda d’urto dell’epidemia e di rispondere con resilienza nell’offerta dell’assistenza sanitaria. Tra i risultati più interessanti, ricorda la dott.ssa Teresa Spadea coordinatrice dello studio, è emersa una diminuzione dell’offerta di prestazioni differibili e l’autolimitazione della domanda da parte dell’utenza per problemi non urgenti e potenzialmente inappropriati. E’ il caso, ad esempio, degli accessi al pronto soccorso per codice colore bianco o verde che hanno segnato una diminuzione media del 60% nelle regioni partecipanti al progetto. Al contempo, lungo tutta la prima ondata epidemica, è rimasta invariata la capacità di trattamento tempestivo delle patologie ‘tempo-dipendenti’, quei problemi di salute cioè la cui differibilità temporale comporterebbe una possibile compromissione dello stato di salute del paziente. Le urgenze sono state seguite con immutata intensità, registrando indicatori di qualità stabili o addirittura in miglioramento. Diminuzione dei codici bianchi e verdi negli accessi ai PS e quella delle tonsillectomie e appendiciti in età pediatrica o dei parti cesari primari nell’ospedalizzazione sono tutte condizioni di miglioramento dell’inappropriatezza dell’uso di queste prestazioni.La diminuzione media di un 30% dei ricoveri per ictus o infarto, indipendentemente dai tassi di diffusione del virus nelle sette regioni partecipanti, rappresenta un caso eclatante meritevole di approfondimenti: possono incidere su questo calo – aggiunge la coordinatrice del progetto - alcuni fattori esogeni come la riduzione del traffico con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria e la mitigazione dello stress da spostamenti. Anche le fratture del femore negli anziani registrano una diminuzione dei trattamenti, dovuti probabilmente anche in questo caso alla riduzione delle occasioni di spostamento che il lockdown ha imposto, i reparti ospedalieri hanno al contempo mostrato una tenuta nella tempestività del loro trattamento. Si è osservata inoltre una flessione del 20% negli interventi di chirurgia oncologica - con una loro tempestiva ripresa dopo il lockdown - più consistente per quei tumori come quelli alla mammella per i quali un’operazione è ritenuta più procrastinabile.

Lo studio si promette di continuare a monitorare questi percorsi assistenziali, aggiungendo all’osservazione descritta il tema dell’equità negli accessi e nei trattamenti: è ragionevole pensare, conclude Spadea, che l’emergenza sanitaria abbia esacerbato le disparità di accesso alle cure a svantaggio dei gruppi più vulnerabili per posizione sociale ed economica. I prossimi impegni del progetto proveranno a verificare queste disuguaglianze sociali nella qualità delle cure.

Teresa Spadea
Teresa Spadea, Servizio di Epidemiologia ASL TO3 – Regione Piemonte, coordinatrice del progetto Mimico-19.



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