Archivio Istat sui decessi multipli: potenzialità di utilizzo per la ricerca epidemiologica

Pubblicato il 02/05/2022 DATI E STRUMENTI

a cura di: Denis Quarta

Si è svolto lo scorso 5 aprile presso il Servizio di Epidemiologia, l'incontro di formazione relativo all'utilizzo degli archivi di fonte ISTAT sui decessi multipli.

A partire dal 2012, oltre alla causa iniziale di morte, ISTAT distribuisce anche le informazioni relative a tutte le condizioni riportate sulla scheda di morte (cause multiple). Questo permette di tenere in considerazione le cause che hanno un ruolo nel causare il decesso ma che non vengono selezionale come causa iniziale. Sebbene lo studio della mortalità sia principalmente basato sulla causa iniziale, l’uso delle cause multiple permette di descrivere meglio i profili di mortalità e di rivalutare il contributo al decesso di specifiche cause.

Durante l’incontro sono stati presentati:

  • Il contenuto degli archivi delle cause di morte e delle cause multiple di morte relativo alla Regione Piemonte (a cura di Marco Dalmasso).

Dalla scheda di morte ISTAT (modello D4 – 2013), sono rilevabili le cause di morte (fino al 2002 classificate con ICD-IX, dal 2002 classificate con ICD-X) presenti sia nel box causa iniziale, sia nei box eventuali complicazioni e altri stati morbosi rilevanti. 

  • Gli indicatori di base forniti online da ISTAT sul rapporto causa iniziale – causa multipla e la loro riproducibilità offline in ambiente SAS (a cura di Denis Quarta).

ISTAT mette a disposizione nel sito web dati.istat.it gli indicatori di base sulle cause multiple. E’ possibile ottenere il numero di decessi, il numero medio di patologie, il rapporto fra causa iniziale e causa multipla, ed il numero di menzioni. Le variabili per le quali è possibile filtrare / selezionare sono sesso, territorio (macroarea o regione), tempo (anno di morte singolo o intervallo) e causa di morte.

E’ possibile replicare i medesimi indicatori in ambiente SAS, per un numero maggiore di variabili, come classe di età, stato civile, asl di decesso, causa violenta ed altre.

  • La misura di associazione rispetto a una specifica patologia (a cura di Marco Dalmasso).

Si definisce la patologia o la condizione di interesse, attraverso i relativi codici ICD10, e una classificazione delle altre patologie per valutarne le associazioni; la definizione dei raggruppamenti delle altre patologie è in qualche modo dipendente dalla scelta della patologia di interesse che si vuole approfondire (scelta non completamente data driven). Sono stati analizzati due esempi di letteratura: morti associate all’assunzione di droga in un caso, e presenza di diabete nell’altro. 

  • Il grafo delle adiacenze e l’analisi delle reti (a cura di Andrea Ricotti).

L’intera informazione contenuta nei certificati di morte è ormai disponibile su supporto elettronico e questo ha permesso un’analisi con un approccio multi-causa. Uno dei vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’approccio multi-causa è rappresentato dalla possibilità di studiare con le tecniche di Social Network Analysis le relazioni tra le diverse patologie che portano alla morte. La Social Network Analysis è un insieme di tecniche per l’analisi di relazioni tra attori basata sul linguaggio della teoria dei grafi e dell’algebra lineare. E’ stato presentato un esempio applicativo, condotto nel 2018. 

Ampio il dibattito finale, dove si sono ipotizzati approfondimenti futuri per quelle patologie che non conducono direttamente alla morte come SLA, Parkinson, Alzheimer, ma anche per alcuni sottoinsiemi di traumatismi (suicidi in primis). 

Per informazioni e materiali disponibili: denis.quarta@epi.piemonte.it




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