Il Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3 partecipa al Congresso annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia

Pubblicato il 05/05/2025 EQUITÀ

a cura di: Alessandro Migliardi

Dall’8 all’11 aprile 2025 presso il Gran Hotel Salerno si è tenuto il XLIX Congresso dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) sul tema: Epidemiologia tra contrasti e nuovi bisogni di salute dedicato quest’anno agli aspetti di contrasto tra la salute nelle aree urbane e nelle aree interne, al contrasto nella salute nel rapporto tra settore privato e pubblico, ancora al tema dell’autonomia sanitaria differenziata tra regioni e infine a due visioni differenti della saluta basate la prima sulla prevenzione collettiva e la seconda sulla medicina personalizzata. Il congresso ha inteso esplorare il contributo che l’epidemiologia può dare nel trovare un delicato equilibrio tra queste forme di contrasto.

Il personale del Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3 ha sviluppato il tema dell’evento portando alcuni contributi originali.

I lavori hanno riguardato la valutazione del ruolo delle disuguaglianze sociali a livello contestuale - utilizzando l’indice Health Action Zone nella sua componente di disagio - sul gioco d’azzardo on line e sul territorio (Michele Marra); il caso di Torino nell’integrare strumenti partecipativi di coinvolgimento di stakeholder con dati di tipo ambientale, di vulnerabilità sociale e dei territori per la valutazione del rischio climatico sulla salute (Nicolás Zengarini), lo studio che integra sistemi informativi sanitari ed amministrativi per analizzare  i problemi di separazione e di reinserimento lavorativo dei lavoratori che hanno avuto un tumore della testa e del collo (Elena Farina); gli ultimi aggiornamenti dal Sistema di Sorveglianza (SPoTT) sugli effetti a breve termine dell’esposizione della popolazione al termovalorizzatore di Torino e l’approfondimento sulla coorte dei lavoratori addetti al termovalorizzatore con il biomonitoraggio degli andamenti di alcune sostanze ed elementi presenti nel sangue e nelle urine potenzialmente dovuti all’esposizione occupazionale ad inquinanti organici (Elena Farina e Martina Gandini, ARPA).




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