L’epidemiologia di Grugliasco partecipa al convegno della SISEC: SVILUPPO E DISUGUAGLIANZE

Pubblicato il 12/02/2019 EQUITÀ

a cura di: Alessandro Migliardi

La SISEC (Società Italiana di Sociologia Economica) ha organizzato il suo terzo convegno che si è tenuto a Napoli, presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II, dal 31 gennaio al 2 febbraio 2019.

Come bene chiariscono gli organizzatori del convegno: “Il filo conduttore del convegno è stato il rapporto tra sviluppo e disuguaglianza, un tema da sempre al centro del lavoro dei sociologi e tornato di prepotente attualità con la fine della crisi economica degli scorsi anni. Nel momento in cui la crisi economica in alcuni territori lascia il posto allo sviluppo e in altri si trasforma in stagnazione, le linee di frattura territoriali diventano molto meno semplici da interpretare che in passato. Se a livello globale la crisi ha investito con diversa intensità i Paesi del Nord, e meno quelli del Sud, a livello nazionale la rinnovata attenzione alla frattura storica tra un Nord sviluppato e un Sud che insegue rischia di nascondere le eterogeneità interne alle due aree: il dinamismo di diverse aree manifatturiere e turistiche al Sud da una parte, e dall’altra la decadenza di molte aree, anche urbane, di vecchia industrializzazione e lo spopolamento delle cosiddette “aree interne” al Centro e al Nord. Le conseguenze di questa nuova eterogeneità dei territori restano ancora ampiamente inesplorate sul piano della riproduzione delle diseguaglianze”.

Il servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3 ha partecipato al convegno con un contributo proprio sulle “aree interne” dal titolo:

La strategia SNAI: analisi dell’uso dei servizi sanitari nelle aree interne del Piemonte con difficoltà di accesso ai servizi, a cura di: A. Migliardi (Servizio di Epidemiologia ASL TO3, Regione Piemonte), C. Marinacci (Asl Roma1, Dipartimento di Epidemiologia del SSR), G. Costa (Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino),                      

realizzato nell’ambito della Sessione su: “Le disuguaglianze di salute all’incrocio tra il globale e il locale: dalle mappe dei determinanti sociali al potenziale di contrasto delle comunità locali e dei territori”.

I principali risultati emersi dalla relazione sono che le aree interne piemontesi, in un contesto di minor vivacità demografica e maggior bisogno rispetto ai centri e al Piemonte in genere mostrano mediamente un più basso accesso e uso dei servizi sanitari regionali, addebitabile all’assenza o lontananza di una pluralità di servizi, anche di tipo non sanitario, ad un effetto del contesto con caratteristiche di isolamento, difficili condizioni di vita e difficoltà di accesso ai servizi. La relazione ha presentato anche un intervento di comunità, e la sua relativa valutazione di impatto, denominato “Consenso” che propone un modello di presa in carico a supporto della popolazione anziana, centrato sulla figura dell’infermiere di famiglia e comunità (IFeC) e che ha l’obiettivo di aiutare gli anziani a vivere autonomamente presso il proprio domicilio il più a lungo possibile e prevenire o ritardare il trasferimento in RSA o case di riposo, favorendo processi di promozione dell’inclusione sociale, riattivando e rigenerando il capitale sociale e le sue reti presenti all’interno della comunità locale. L’analisi confermerebbe l’opportunità di sviluppo e valutazione di politiche locali sanitarie e non sanitarie di sostegno e sviluppo a favore di queste popolazioni svantaggiate.



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