La mortalità per suicidio in Piemonte: spunti epidemiologici per la prevenzione

Pubblicato il 17/10/2018 SICUREZZA

a cura di: Carlo Mamo

All’interno del Nord Italia, che si caratterizza per tassi di suicidio più elevati rispetto alla media nazionale, il Piemonte rappresenta la grande regione col più alto tasso di mortalità per autolesione.

Vista la dimensione del problema e la sua rilevanza, il gruppo di progetto dell’Epidemiologia dedicato allo studio dei traumi accidentali e non, ha inteso descrivere il fenomeno della mortalità per suicidio (ICD-10: X60-X84) nella Regione Piemonte, analizzandone l’andamento per genere, fascia d’età e ASL di residenza nonché le modalità e i luoghi di accadimento.  

Tra il 2003 e il 2014 la mortalità per autolesione è passata da un tasso standardizzato di 12,1 x 100.000 a 10,8 x 100.000 per gli uomini, e da 3,6 x 100.000 a 3,2 x 100.000 per le donne. Si evince come, sebbene la mortalità generale per cause violente in Piemonte tenda ad una continua riduzione, il trend di mortalità per suicidi rimanga tendenzialmente stazionario. Non si evidenziano variazioni significative associabili a fattori contestuali come la crisi economica. A partire dall’anno 2009 i suicidi risultano la prima causa di morte violenta nella popolazione piemontese, rappresentando in media il 20,7% di tutte le morti traumatiche nell’intero periodo considerato. I tassi di suicidio crescono con l'età: si passa da un tasso di 5 x 100.000 nella fascia d'età compresa tra 15 e 29 anni, a uno di 13 x 100.000 tra i 60 e 74 anni e a 16,1 oltre i 75 anni.  La distribuzione territoriale risulta eterogenea.

Tra le donne la principale modalità di suicidio è rappresentata dal salto da luogo elevato o procurata “saltando o posizionandosi davanti ad un oggetto in movimento” con il 38,3% dei decessi, mentre tra gli uomini la modalità più frequente risulta l’impiccagione, strangolamento e soffocamento con il 49,5%. Considerando entrambi i sessi, l’impiccagione risulta la modalità più frequente tra i 50 e i 69 anni; il salto da luogo elevato o il posizionamento davanti ad un oggetto in movimento risultano la modalità più frequente sotto i 29 anni; l’auto-avvelenamento interessa maggiormente la fascia d’età tra i 30 e 49 anni. 

Il suicidio avviene per oltre la metà dei casi nella propria abitazione, senza sostanziali differenze per genere ed età e senza importanti variazioni negli anni. L’8% dei casi viene indicato come avvenuto sulla strada, principalmente per suicidi per salto da luogo elevato. 

I suicidi occorrono con maggiore frequenza nelle fasce di popolazione socio-economicamente svantaggiate: i tassi più elevati si hanno nei soggetti con titolo di scuola elementare o senza titolo di studio: 34,9 x 100.000 tra i maschi e 7,7 x 100.00 tra le femmine.

Le statistiche sulle morti da autolesionismo soffrono, peraltro, di problemi di sottostima legati ad una pluralità di fattori.

Ulteriori contributi all’analisi epidemiologica del problema potranno ottenersi considerando altre componenti del sistema informativo sanitario, quali le prestazioni di emergenza-urgenza e i dati sulle cause multiple di morte.

 

Per approfondimenti:

Epidemiologia dei suicidi in Piemonte. http://www.dors.it/page.php?idarticolo=3065

“La mortalità per suicidio in Piemonte: spunti epidemiologici per la prevenzione” (Congresso AIE, Mantova, 25-27 ottobre 2017)

40 anni di salute  a Torino. Inferenze, Milano. 2017




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