Pubblicato il 12/11/2020 - Autore: Luca Acierno e Roberto Diecidue
È stato pubblicato il Rapporto sulle Tossicodipendenze 2018, che rappresenta la prima analisi a livello nazionale dei dati rilevati attraverso il Sistema Informativo Nazionale per le Dipendenze (SIND).
Nel 2018 i servizi in Italia hanno assistito complessivamente 127.977 soggetti dipendenti da sostanze, di cui 17.573 sono nuovi utenti (13,7%). Oltre l’85% dei pazienti sono di genere maschile con un rapporto di 1 femmina ogni 6 maschi. Il 66,0% dell’utenza in trattamento è in carico ai servizi per uso primario di oppiacei, il 20,6% per uso di cocaina e l’11,9% per uso di cannabinoidi.
La rilevazione dei dati attraverso il SIND rappresenta a livello nazionale la più ricca fonte di informazioni inerenti gli interventi sanitari e socio-sanitari erogati da operatori afferenti al SSN, nell’ambito dell’assistenza rivolta a persone dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope.
Il Rapporto sulle Tossicodipendenze rappresenta dunque uno strumento conoscitivo fondamentale per i diversi soggetti istituzionali responsabili della definizione ed attuazione delle politiche sanitarie del settore dipendenze, per gli operatori e per i cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale, offrendo al lettore una panoramica delle evidenze emerse dalle varie fonti informative disponibili relativamente al trattamento della tossicodipendenza.
Il fulcro del Rapporto è rappresentato dai dati rilevati attraverso il SIND che consentono di delineare il quadro delle attività dei servizi, la quantità di prestazioni erogate, le caratteristiche socio-demografiche dell’utenza secondo l’uso delle sostanze, le patologie concomitanti, le malattie infettive e i comportamenti a rischio.
Nel documento si trova inoltre una panoramica delle strutture territoriali (Ser.D.) che offrono assistenza e del personale che opera nei servizi pubblici per le dipendenze patologiche, l’analisi dei ricoveri degli utenti con problemi di tossicodipendenza avvenuti nei reparti ospedalieri e un’analisi degli accessi al pronto soccorso per gruppo di diagnosi correlate all’uso di droghe.
Vi è infine una sezione dedicata alla rilevazione dei costi per livelli di assistenza, che permette un’analisi dei costi relativi alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie erogate in regime di residenzialità, semiresidenzialità e in regime ambulatoriale e domiciliare a favore delle persone dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope.
Scarica il rapporto: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2968_allegato.pdf
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stili di vita volumi di attività dipendenze dati statistici, amministrativi e sanitari
Il 14 aprile 2025 si è svolto il webinar Migliorare i risultati dello screening nazionale gratuito per infezione da Epatite C (HCV): esperienze regionali a confronto, organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità, nell'ambito del progetto nazionale di screening gratuito per l'eliminazione di HCV. Il webinar si poneva gli obiettivi di fornire un aggiornamento sui risultati dello screening per l'epatite C e di promuovere il dialogo tra le Regioni italiane, analizzando i modelli organizzativi adottati e i fattori che hanno dato le migliori performance.
Sono stati pubblicati nella sezione Dati del sito dell’Osservatorio Epidemiologico Dipendenze i dati 2023 sull’utenza dei Dipartimenti di Patologia delle Dipendenze, degli Enti Accreditati e delle Comunità terapeutiche pubbliche della Regione Piemonte.
Come nelle precedenti pubblicazioni, i risultati sono articolati in sezioni Andamento temporale, Dati annuali e Dati per ASL. Tutte le tabelle e le figure sono scaricabili in formato Excel o PDF.
Inoltre, per ogni sezione sono disponibili le relative note metodologiche.
Sul primo numero 2024 della rivista Dal Fare al Dire è stato pubblicato un articolo che propone un bilancio del progetto di screening per l'epatite C (HCV) ancora in essere nei Dipartimenti per le Dipendenze del Piemonte (DPD).
Dopo una breve fase pilota, da maggio 2022 il progetto, promosso dal Ministero della Salute, è stato esteso a tutta la regione Piemonte, coinvolgendo tre rami della popolazione: i residenti nati tra il 1969 e il 1989, tutti i pazienti che accedono ai DPD e l'intera popolazione carceraria.