Pubblicato il 02/12/2022 - Autore: Alessandro Migliardi
Si segnala l’interessante studio realizzato dagli operatori del Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3 sull’impatto disuguale della prima ondata della pandemia da Covid-19 nella Regione Piemonte.
Diversi studi hanno osservato un gradiente sociale a carico dei gruppi socialmente più svantaggiati nell’incidenza e nelle conseguenze di salute dell’infezione da COVID-19, basandosi su associazioni di tipo ecologico. Utilizzando i flussi informativi di tipo sanitario e statistico questo studio riesce a stimare l’effetto del disuguale impatto della pandemia sulla salute a livello individuale, considerando la disuguale distribuzione delle comorbosità e dell’accesso ai servizi sanitari.
I principali outcome indagati dalla ricerca hanno riguardato il ricorso ai tamponi, le infezioni, l’ospedalizzazione, l’ammissione alle terapie intensive, la mortalità intraospedaliera e infine la mortalità per COVID-19 e quella generale in relazione ad un indicatore di svantaggio socio-economico individuale che ha tenuto conto del livello di istruzione, dell’affollamento abitativo, della qualità della casa e ad uno di deprivazione contestuale del quartiere di residenza della popolazione in studio (ultra 35enni residenti in Piemonte).
I principali risultati mettono in evidenza disuguaglianze di salute in diversi esiti indagati, tra le donne e tra gli uomini anziani. Le disuguaglianze nell’accesso alle terapie intensive risultano più contenute anche se le analisi effettuate solo su pazienti ospedalizzati non permettono di escludere la possibilità di un accesso alle cure preferenziale da parte della popolazione più avvantaggiata. Ciò nonostante, il sistema sanitario è stato in grado di trattare i propri pazienti in maniera adeguata sulla base del bisogno di salute e di tutelare l'equità dei suoi pazienti una volta ricoverati. Le comorbilità pregresse a carico dei pazienti contribuiscono a spiegare non più del 30% dello svantaggio sociale.
In conclusione, benché si siano osservate significative iniquità, la pandemia sembra non aver esacerbato ulteriormente le disuguaglianze di salute, in parte grazie alla capacità del sistema sanitario di fronteggiare la pandemia in modo egualitario. Lo studio suggerisce infine la necessità di promuovere politiche pubbliche che mitighino le disuguaglianze nei meccanismi di generazione del contagio e che favoriscano trattamenti tempestivi al di fuori degli ospedali.
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Si segnala l’interessante e tempestiva research letter sull’incidenza del diabete di tipo 1 durante gli anni della pandemia da Covid-19 nella popolazione pediatrica e giovane adulta piemontese.
Il gruppo multidisciplinare di ricercatori, tra i quali anche quelli del Sevizio di Epidemiologia dell’ASL TO3, hanno analizzato i dati del registro diabetici del Piemonte negli anni dal 2017 al 2022 con l’obiettivo di mostrare come i casi di diabete siano aumentati nel corso di questi anni pandemici, soprattutto nelle fasce di età giovanili.
Si segnala l’interessante studio di popolazione - pubblicato sulla rivista open access Life - condotto, tra gli altri, dagli operatori del Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO 3 sul rischio di interruzione dei servizi di cura nei pazienti malati di sclerosi multipla durante la pandemia da Covid-19.
Si segnala l’interessante lavoro pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health nato dalla collaborazione del Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3 con il Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche che ha come obiettivo di ricerca le problematiche legate ai disturbi comportamentali dannosi in età evolutiva (disturbi alimentari, malattie sessualmente trasmissibili, autolesionismo).