Pubblicato il 11/06/2020 - Autore: Alessandro Migliardi
Si segnala l’interessante studio, realizzato dal Servizio Sovrazonale di Epidemiologia dell’ASL TO3, sul consumo di farmaci per il trattamento dell’ipertensione arteriosa e il rischio di infezione dal virus SARS-COV-2. L’articolo, pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases Clinical Infectious Diseases, https://doi.org/10.1093/cid/ciaa634 edita dalla Società Americana di Malattie Infettive (IDSA, Infectious Diseases Society of America), ha escluso che i pazienti in trattamento con farmaci agenti sul sistema renina-angiotensina-aldosterone siano a maggior rischio di contrarre l’infezione.
L’associazione tra il consumo di questa classe di farmaci, largamente impiegata per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, dell’insufficienza cardiaca e malattie renali, e l’infezione COVID-19 è stata ipotizzata nella letteratura internazionale, suscitando preoccupazione tra pazienti e medici.
Nonostante le raccomandazioni delle principali agenzie (AIFA, EMA) e società scientifiche (European Society of Cardiology, American College of Cardiology) a non sospendere il trattamento con ACE inibitori o ARB (sartani) non erano disponibili prove scientifiche in un senso o nell’altro.
I risultati dello studio, uno dei primi pubblicati su riviste internazionali a dare risposte tempestive ad un importante tema di la sanità pubblica, è in linea con quanto documentato da alcuni altri lavori pubblicati nello stesso periodo, che rassicurano pazienti e medici sulla sicurezza di queste terapie.
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dati statistici, amministrativi e sanitari malattie cardiovascolari Covid-19
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